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Castello di Capraia

L’origine di Capraia è senza dubbio antichissima. Un decreto di Ottone III del 998 cita per la prima volta il Castello di Capraia in un Privilegio al Vescovo di Pistoia, indicando il luogo con il nome di Cerbaria e ancora nel diploma di Federico I nel 1155 viene usata la stessa denominazione. Questo nome “Cerbaria”, può indicare che la zona fosse ricca di cervi, oppure la radice “Cervus” rimanda alla selva folta e selvaggia che ricopriva il poggio. Sembra improbabile che debba il proprio nome all’allevamento di capre, come farebbe pensare lo stemma comunale dove la capra è raffigurata insieme al pastore che riposa, simbolo di Limite. Il Castello di Capraia è situato su uno sprone che scende a picco sull’Arno e conserva ancora oggi le caratteristiche strutturali di un borgo medievale fortificato; queste caratteristiche permettevano, in antichità di difendersi facilmente e respingere le aggressioni. E proprio questa particolare conformazione unita ad una posizione strategica sulla riva destra dell’Arno diede al Castello di Capraia, l’importante compito, in epoca medioevale, di controllare il traffico fluviale e terrestre sulla direttrice Firenze-Pisa. Nel 1142 i Conti Alberti di Pistoia presero possesso della Rocca, la ampliarono e rifortificarono il Castello, cingendolo di mura. Il paese di Capraia per tutto il XII secolo godette di splendore e prosperità. Crebbe così tanto che i Fiorentini decisero di edificare nel 1203 il Castello di Montelupo per non perdere il controllo assoluto su quell’importante tratto di strada e di fiume; leggenda vuole che il nome sia stato coniato in antitesi alla dirimpettaia Capraia, perché secondo un vecchio detto “per domare una capra non c’è niente di meglio che un lupo”. Nel 1204, Capraia e Montelupo firmarono un trattato dividendosi la gestione del territorio ed il comune gigliato si impegnò a non oltrepassare l’Arno per operazioni ostili verso il Castello di Capraia; di fatto però Guido Borgognone proprietario/conte di Capraia fu costretto a riconoscere la supremazia e quindi a sottomettersi a Firenze, firmando un umiliante atto di vassallaggio. Nel 1249 Capraia dette asilo ad alcuni esponenti di spicco della parte guelfa ed essendo presidio pistoiese fu suo malgrado sede di sanguinose lotte tra quest’ultimi e i fiorentini. Nel XIV secolo Capraia fu acquistata dal Comune di Firenze e molti dei territori annessi divennero possedimenti della famiglia Frescobaldi che, nel 1714, li trasformarono in loro feudo. Persa l’importanza militare Capraia rimase per secoli un tranquillo borgo agricolo. Ritornò ad avere un’importanza commerciale qualche secolo dopo con la lavorazione della terracotta e della ceramica; si deve infatti alle fornaci di Capraia se la tradizione delle ceramiche sopravvisse, in questa zona, ai tempi bui del ‘600 e ‘700, grazie anche alla strategica posizione lungo il percorso fluviale dell’Arno, allora unica direttrice per le attività produttive con il litorale toscano. Le Ceramiche di Capraia si specializzarono nella produzione di stoviglie e pentole di uso quotidiano e degli scaldini (qui denominati “cardani”) che nella vecchia Fornace Pasquinucci (oggi restaurata e fruibile per mostre, eventi, congressi, matrimoni, ecc.) si trovano esposti.

 

Informazioni

  • Indirizzo: Capraia e Limite

  • Coordinate GPS: 43.7369295,11.0171572