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Percorso
Da sapere
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Lunghezza totale
78,3 km -
Dislivello complessivo in salita
2.480 m -
Difficoltà
Medio/Bassa -
Durata complessiva
4 o più giorni -
Itinerario
4 tappe, 2 anelli, 9 comuni, 3 province -
Ville medicee Patrimonio Unesco
4 -
Collegamenti
La Via Medicea percorre un territorio storicamente articolato e ampio che fa capo principalmente al Montalbano e alle due grandi pianure distese ai suoi piedi.
Un’area, il Montalbano, che durante il Medioevo ha visto formarsi un insieme territoriale costituito da castelli isolati e aggregato intorno ai centri fortificati che, avendo contatti continui con realtà più ampie quali le città presenti alle sue porte, si è aperto agli eventi e alle dinamiche storico-politiche ed ambientali del tempo.
Nel Medioevo, il Montalbano fu un’area di frontiera dotata di una rilevanza strategica e di un’intensa vocazione militare-territoriale, dove grandi e ricche famiglie edificarono numerose strutture militari che oggi si possono ammirare percorrendo la Via Medicea.
Con la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età moderna, il territorio del Montalbano cambiò radicalmente e da area di frontiera a carattere militare si trasformò in un sistema territoriale articolato dove pianure, colline e parte alta del monte si integrarono grazie alla politica patrimoniale e territoriale dei Medici.
Ma chi erano costoro? I Medici fecero la loro comparsa in questo territorio nel corso degli anni Settanta del ‘400, iniziando una lenta penetrazione patrimoniale nell’area di Poggio a Caiano e della pianura acquitrinosa confinante dove sorgerà la Cascina laurenziana, non a caso luogo dove oggi parte la Via Medicea. Successivamente risalirono il versante del monte in direzione di Artimino e della parte alta del rilievo. La loro espansione fu così rapida che già alla fine del Quattrocento il versante settentrionale del Montalbano vedeva l’egemonia politica, territoriale e patrimoniale del casato mediceo.
Con l’Età moderna l’intera area con al centro il Montalbano vide l’estendersi di una nuova presenza di assoluto rilievo: quella del Principe e delle sue logiche di possesso territoriale. Si trattava di un nuovo mondo e di un modo nuovo di governare il territorio, dove alle tradizionali produzioni agricole (olio, vino e grano), si univano nuove possibili vocazioni (riso e allevamento di animali per prodotti lattiero-caseari) e spazi di ricreazione (caccia e allevamento di animali esotici).
Attività queste che continuarono a svilupparsi nell’arco di un lungo periodo – dalla fine del Quattrocento al 1737 – sul territorio compreso fra Prato e Fucecchio, passando attraverso Poggio a Caiano, Carmignano, Artimino, Bacchereto, Vinci e Cerreto Guidi e fin nella Valdinievole, dando vita ad un vero e proprio paesaggio nuovo.La Via Medicea è un cammino lungo la storia, un percorso che conduce alla scoperta di un territorio e della sua genesi attraverso uno sviluppo plurisecolare, in cui la visione dell’uomo ha modificato il paesaggio e il territorio lasciando opere meravigliose e innovative. Un cammino unico e originale, alla scoperta dei Medici e delle loro opere come: le quattro Ville Medicee Patrimonio dell’UNESCO; la grande passione per l’agricoltura, la scienza, la natura e l’arte presentate oggi nell’unico museo in Italia dedicato alla Natura Morta; borghi storici; l’armonico paesaggio di vigneti e uliveti; vini storici come il Carmignano, prima DOC al mondo, istituita proprio dal Granduca Cosimo III de’ Medici nel 1716. Paesaggi, opere d’arte, architetture, natura e prodotti che si intrecciano con i personaggi e le storie dei Medici.
Equipaggiamento consigliato
Zaino da 35/40 litri a seconda della stagione; scarpe, pantaloni e bastoncini da trekking; calzini in microfibra; 2/3 magliette in microfibra e una di cotone per la notte; una felpa; una giacca traspirante antivento e idrorepellente; cambi intimi e il necessario per l'igiene personale.
Guanti, ghette e cappello in inverno; crema solare, berretto e supplemento di acqua in estate.Nota importante: poiché l'accesso alle Cascine di Tavola non è permesso ai cani, si consiglia, a chi effettuerà il percorso con cani al seguito, di partire dalla zona a sud delle Cascine, in località Ponte Manetti.
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Tappa 1: Prato - Artimino
Da sapere
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Lunghezza totale
19,2 Km
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Difficoltà
Bassa
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Tempo necessario per la sola percorrenza
5h 40'
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Tempo necessario considerando le soste
9h
La prima tappa della Via Medicea riserva subito ben tre gioielli storico-architettonici e paesaggistici dell’intero percorso – le Cascine Medicee, la Villa medicea di Poggio a Caiano e la Villa medicea "La Ferdinanda" ad Artimino, entrambe patrimonio UNESCO – voluti e costruiti dai Medici nel corso del lungo periodo che va dalla fine del Quattrocento all’inizio del Seicento.
Questa tappa della Via Medicea ci permette di conoscere ed apprezzare l’evoluzione della politica territoriale del casato mediceo, dei suoi cambiamenti e mutazioni anche in funzione delle condizioni politico-economiche, sociali e culturali del panorama toscano ed italiano del tempo. A testimoniare tali trasformazioni le Cascine di Lorenzo de’ Medici, un modello di produzione agricola di assoluta avanguardia per il tempo, e le due ville medicee, simbolo di magnificenza e dominio della casa regnante e testimonianza di modelli architettonici e artistici ispirate a correnti culturali: più improntata al manierismo fiorentino quella di Poggio a Caiano, anticipatrice della cultura artistica seicentesca quella di Artimino.
Ma è l’impronta sul paesaggio nel complesso che forse caratterizza di più questa prima tappa della Via Medicea. Un susseguirsi di borghi storici, aree boschive diventate riserve di caccia, uliveti, vigneti, opere ben visibili come quelle già citate e altre nascoste come l’acquedotto della Villa di Poggio a Caiano o le numerose opere contenute nell’originale e ricchissimo Museo della Natura Morta.
Un’impronta netta che porta la firma della famiglia Medici e della loro visione armonica del paesaggio e del territorio.Lungo il Cammino
Parco delle Cascine di Tavola
Ponte Leopoldo II
Villa Medicea Poggio a Caiano
Museo della Natura Morta
Scuderie Medicee e Museo Soffici
Chiesa di S. Francesco a Bonistallo
Chiesa di S. Francesco e S. Michele e Visitazione
Museo della Vite e del vino
Rocca di CarmignanoNei dintorni
Parco Museo Quinto Martini
Casa studio Quinto Martini
Tumulo Boschetti
Tumulo MontefortiniPunti di interesse
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Casa Studio Quinto Martini
Via Baccheretana, 306, Seano, Carmignano
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Parco delle Cascine di Tavola
Via Traversa del Crocifisso, Tavola, Prato
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Ponte Leopoldo II
Via Regina Margherita, 26, Poggio a Caiano
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Villa Medicea di Poggio a Caiano
Piazza dei Medici, 14, Poggio a Caiano
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Museo della Natura Morta
Piazza Medici, 14, Poggio a Caiano
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Scuderie Medicee
Via Lorenzo il Magnifico, 9, Poggio a Caiano
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Museo Soffici e del Novecento italiano
Via Lorenzo il Magnifico, 9, Poggio a Caiano
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Chiesa di San Francesco a Bonistallo
Via Bonistallo, 9, Bonistallo, Poggio a Caiano
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Pieve di San Michele e Francesco
Piazza Santi Francesco e Michele, 1, Carmignano
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Museo della Vite e del Vino
Piazza Vittorio Emanuele II, 16, Carmignano
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Rocca di Carmignano
Via del Castello, 1, Carmignano
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Parco Museo Quinto Martini
Via Pistoiese, Seano, Carmignano
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Tumulo dei Boschetti
Via Lombarda, Comeana, Carmignano
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Tumulo di Montefortini
Via Montefortini, Comeana, Carmignano
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Tappa 2: Artimino - Bacchereto
Da sapere
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Lunghezza totale
22,1 km
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Difficoltà
Media
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Tempo necessario per la sola percorrenza
6h 15'
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Tempo necessario considerando le soste
7h 25'
La seconda tappa costituisce, insieme alla terza, la parte più ‘naturalistica’ dell’intero percorso, sviluppandosi prima sulla fascia più alta delle colline che si appoggiano al fianco settentrionale del Montalbano, e poi sul crinale stesso di questo rilievo, coperto da boschi presenti ininterrottamente dalla fine del Medioevo ad oggi.
In quest’area è nettissima la linea di demarcazione, ancora oggi visibile, tra il paesaggio costruito dall’uomo nel corso della storia plurisecolare e la natura. Inferiormente sono presenti infatti aree storicamente coltivate che dalla pianura risalgono le pendici del Montalbano fin dove la struttura e la pendenza del rilievo lo hanno permesso, due caratteristiche queste del territorio che hanno condizionato fortemente la tecnica e la tecnologia a disposizione dell’uomo nel corso dei secoli. Su questi campi, vero e proprio serbatoio agricolo fin dal Medioevo per le vicine città di Pistoia (prima) e Firenze (dopo), si sono concentrati i segni e gli interventi apportati dai Medici con le loro ville-fattorie, con l’avvio di un’agricoltura di qualità, come la produzione vinicola granducale contraddistinta dall’editto del 1716 di Cosimo III, la grande riserva di caccia del Barco reale, simbolo di un’epoca che accomunava le corti dell’intera l’Europa.
Qua e là, l’itinerario mostra i segni di epoche precedenti l’arrivo dei Medici, dall’Antichità al Medioevo, che ancora oggi contraddistinguono la parte alta del Montalbano come gli insediamenti etruschi, le chiese, le abbazie. A ricordo dei periodi in cui la Natura era protagonista e imponeva le sue leggi ad un uomo dotato ancora di una tecnologia rudimentale, rimangono i boschi del Montalbano e alcuni elementi naturali come i monoliti di Macigno e importanti e originali specie vegetali.Lungo il cammino
Viila Medicea La Ferdinanda
Pieve di S. Leonardo
Museo Archeologico Etrusco "Francesco Nicosia"
Necropoli etrusca di Prato Rosello
Pieve di S. Martino in Campo
Abbazia di S. Giusto
Area archeologica di PietramarinaPunti di interesse
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Villa Medicea La Ferdinanda
Viale Papa Giovanni XXIII, 1, Artimino, Carmignano
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Pieve di San Leonardo
Via della Chiesa, 23, Artimino, Carmignano
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Museo Archeologico Etrusco di Artimino
Piazza San Carlo, 3, Artimino, Carmignano
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Necropoli Etrusca di Prato Rosello
Poggio alla Malva, Carmignano
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Pieve di San Martino in Campo
Via San Martino in Campo 1 , Capraia e Limite (FI)
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Abbazia di San Giusto al Pinone
Via Montalbano, Verghereto, Pinone, Carmignano
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Area archeologica di Pietramarina
Il Pinone, Carmignano
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Tappa 3: Bacchereto - Vinci
Da sapere
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Lunghezza totale
18 km
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Difficoltà
Media
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Tempo necessario per la sola percorrenza
6h 40'
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Tempo necessario considerando le soste
8h
La terza tappa, che percorre sia la parte alta del Montalbano che le sue pendici meridionali, aperte sul luminoso Valdarno di Sotto, si caratterizza per un’impronta a metà fra l’aspetto più naturalistico – in cui è sempre visibile comunque l’opera dell’uomo – e quello storico-architettonico, dove il Medioevo la fa da padrone, anche se non mancano i segni e le opere dei secoli successivi.
Il crinale del monte offre lembi di bosco di assoluto rilievo naturalistico e regala rari scorci panoramici, aperti sul grande bacino fiorentino-pistoiese fornendo così una testimonianza di come l’uomo ha gestito e gestisce gli spazi nell’utilizzo delle risorse naturali. La discesa lungo il versante meridionale invece è molto più aperta e offre all’occhio panorami che si allargano dal Valdarno di Sotto, al monte Serra, alle Apuane e all’Appennino pistoiese.
Il confronto fra queste due tipologie di panorami offre momenti di riflessione al turista camminatore. Infatti, tanto è ripido, boscoso ed in ombra, la parte superiore del Montalbano settentrionale, tanto è omogeneamente inclinato il versante meridionale, caratterizzato dai campi coltivati che risalgono fin quasi al crinale e da costruzioni storiche adagiate sui suoi ripiani. Una diversità morfologica nettissima in cui emerge il diverso uso del suolo e delle sue risorse applicate dall’uomo all’intero Montalbano nel corso della sua storia.
Infine le batterie di mulini che punteggiano i numerosi corsi d’acqua che scendono dalla parte alta del monte, testimoniano l’utilizzo da parte dell’uomo dell’energia idraulica nel lungo periodo che precede l’arrivo del vapore (prima) e dell’energia elettrica nelle campagne (dopo). Vinci ed il genio ingegneristico leonardiano, costituiscono l’emblema di questa tappa della Via Medicea.
Lungo il cammino
Torre di Sant'Alluccio
Chiesa S. Maria Orbignano
Museo Leonardiano
Nei dintorni
Casa Natale di Leonardo -
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Tappa 4: Vinci - Fucecchio
Da sapere
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Lunghezza totale
19 km
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Difficoltà
Bassa
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Tempo necessario per la sola percorrenza
5h 40'
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Tempo necessario considerando le soste
6h 40'
La Quarta tappa della Via Medicea percorre un paesaggio collinare, morbido e sinuoso, come nel corso della prima tappa. Ma la similitudine è solo apparente, in quanto le colline in questo caso sono diverse per genesi geologica e per le vicende che hanno caratterizzato la formazione del bacino fiorentino-pratese-pistoiese. In questo tratto è evidente come l’uomo durante la storia abbia saputo trarre proprio dal paesaggio le risorse naturali per affrontare le difficoltà ed i vincoli posti dalla natura. Si tratta di una storia alla cui narrazione ha contribuito in questo caso anche un fattore culturale che ha saputo ‘suggerire’ all’uomo del tempo strumenti e soluzioni provenienti da contesti del tutto diversi e lontani, questo grazie alla presenza della Via Francigena.
Via via che il percorso si allontana dal Montalbano e si dirige verso Fucecchio, il paesaggio perde non solo la copertura forestale, ma anche il suo aspetto più aspro; si aprono quindi profili rotondeggianti di colline in secolare ‘movimento’ per la loro costituzione geologica (prettamente argillosa), che solo un massacrante lavoro plurisecolare operato da generazioni di famiglie contadine, organizzate sul contratto mezzadrile, ha potuto e saputo stabilizzare, impedendogli di scivolare in basso. Un lavoro certosino e ripetuto per secoli mediante strumenti agricoli semplici ma efficaci; un lavoro che ha regolato le acque superficiali con una serie di ripiani terrazzati e che ha avuto un risultato estetico oggi conosciuto e ammirato in tutto il mondo (la campagna della Toscana centrale). Un autentico giardino, come è stato nel corso del Settecento e dell’Ottocento più volte definita la Toscana dai viaggiatori stranieri del grande tour. Un paesaggio che ritroviamo e possiamo ammirare anche nelle opere d’arte come nei paesaggi riprodotti da Leonardo Da Vinci nei suoi quadri.
Lungo il percorso si incontra la terza Villa medicea dell’intera Via, la Villa di Cerreto Guidi, patrimonio UNESCO, altra tappa fondamentale della Via Medicea. Il percorso prosegue verso Fucecchio lambendo uno dei pochissimi ambienti palustri italiani, il Padule di Fucecchio, che avvolge da Nord-Ovest l’intero Montalbano mediante la Valdinievole. Proprio sul bordo di questo bacino, dove le acque e la terraferma si scambiano vicendevolmente il dominio, l’uomo nella storia ha dovuto adottare uno stile di vita del tutto diverso – economia del padule – rispetto a quello incontrato sulle confinanti colline e sul Montalbano. Qui i Medici attuarono un’altra decisiva politica territoriale. Fu infatti Cosimo I de' Medici a commissionare agli scienziati idraulici al suo servizio la sistemazione idrica del lago per farne un vasto bacino riservato alla pesca.Lungo il cammino
Villa Medicea di Cerreto Guidi
Museo della Memoria Locale - MuMeLoc
Palazzo Corsini e Museo
Parco Corsini e Rocca Fiorentina
Fondazione Montanelli BassiNei dintorni
Padule di Fucecchio
Ponte Mediceo di CappianoPunti di interesse
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Fondazione Montanelli Bassi
Via G. di San Giorgio, 2, Fucecchio
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Villa Medicea di Cerreto Guidi
Via dei Ponti Medicei, 7, Cerreto Guidi
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Museo della Memoria Locale - MuMeLoc
Viale Vittorio Veneto, Cerreto Guidi
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Palazzo Corsini e museo
Piazza Vittorio Veneto, 27, Fucecchio
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Parco Corsini e rocca fiorentina
Piazza Corsini, Fucecchio
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Padule di Fucecchio
Fucecchio
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Ponte Mediceo di Cappiano
Ponte Cappiano, Fucecchio
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Anello della Magia - Quarrata
Da sapere
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Lunghezza totale
15 km
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Difficoltà
Media
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Tempo necessario per la sola percorrenza
4h 30'
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Tempo necessario considerando le soste
5h 30'
L'anello della Magia a Quarrata: dal contado pistoiese al sistema territoriale di caccia dei Medici
Durante il Medioevo e l’età Moderna il territorio di Quarrata fu parte integrante di quello pistoiese e ne seguì fedelmente le sorti e l’evoluzione storico-insediativa.
Il territorio di Pistoia, oltre alla montagna e alla collina, inglobava anche una stretta fascia di pianura che si caratterizzava per le non eccelse potenzialità produttive. Pistoia mantenne inalterata nei secoli la capacità di imporsi sul suo contado come vertice dell’organizzazione territoriale, capace di imprimergli un grado di urbanizzazione notevole con ricadute importanti sullo sviluppo storico e sull’assetto del popolamento e dell’insediamento. E’ anche a questa forte ascendente cittadina che si deve far risalire quel carattere “miniaturizzato”, accentuato anche dalla morfologia della parte collinare, dove la mappa del popolamento si frammentò e si distribuì in una miriade di micro abitati assai frazionati, senza che ciò consentisse la nascita di nuclei abitati rilevanti. L’esempio migliore di questo frazionamento microinsediativo ce lo offre oggi proprio quella parte della collina posta alle spalle di Quarrata che sale verso il crinale boscoso del Montalbano. A tal proposito si veda come ancora al tempo del Catasto lorenese (1820-’30) la mappe di Quarrata ci restituiscono un tessuto insediativo rarefatto, distribuito in maniera omogenea sia sulla collina che nella pianura immediatamente sottostante, senza agglomerati dominanti tranne il grande complesso della Magia. Vi si notano minuscoli gruppi di pochissime abitazioni collocati agli incroci della viabilità interpoderale, oltre alle singole dimore rurali sparse, parte integrante del sistema mezzadrile.
Questa caratteristica puntiforme cominciò a mutare con l’arrivo della dinastia medicea, interessata fin dall’epoca di Lorenzo ad ampie zone poste a Occidente di Firenze, per lo più contrassegnate da acquitrini, paludi e stagni, quindi poco ambite dalle famiglie patrizie cittadine pistoiesi e lucchesi. L’avvicendarsi dei primi tre Granduchi portò ad un legame sempre più stretto fra Pistoia e la dinastia medicea; legame di cui ebbe a risentirne l’intero territorio un tempo contado della città, soprattutto quello più ubertoso rappresentato dalle colline che si frapponevano fra la pianura ancora acquitrinosa ed la parte alta del Montalbano. Furono proprio queste ad essere investite dallo sforzo produttivo nella produzione di cerali, vino e olio.
Nel processo di avvicinamento che legò in maniera sempre più stretta il territorio pistoiese alla dinastia medicea, un passo importante è rappresentato dall’acquisto di Francesco I della villa la Magia nel 1583, posta sulla viabilità fra Firenze e Pistoia, già possesso della famiglia cittadina dei Panciatichi dai primi decenni del Trecento. La Villa diventa un tassello importante nel panorama delle proprietà della famiglia de’ Medici, soprattutto in relazione alla vicinanza del Barco Reale quale testimonianza di come la caccia rappresentasse nel Cinquecento per le teste coronate un biglietto da visita della propria nobiltà di rango. Ne è una riprova il passaggio dalla Magia dell’Imperatore Carlo V nel maggio del 1536.Lungo il cammino
Villa La Magia -
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Anello di Capraia e Montelupo
Da sapere
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Lunghezza totale
14 km
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Difficoltà
Bassa
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Tempo necessario per la sola percorrenza
3h
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Tempo necessario considerando le soste
4h
L’anello di Capraia e Montelupo inserisce nel percorso della Via Medicea l’estrema parte sud-orientale del Montalbano, quella che, affacciandosi sull’Arno, trova nel fiume il suo naturale limite, che separa il Montalbano dai rilievi della Roveta, geologicamente e morfologicamente affini.
Questa parte del Montalbano ha avuto una storia insediativa di lungo periodo diversa e le dinamiche locali hanno costruito un paesaggio storico differente. Un esempio su tutti è l’aver offerto per diversi secoli la via naturale ai flussi delle greggi che dall’Appennino pistoiese scendevano in Maremma alla fine dell’estate per poi farvi ritorno alla fine della primavera, quando il caldo nell’area della Toscana meridionale sconsigliava la permanenza a causa della presenza della zanzara anofele. Non a caso il borgo di Camaioni era anche il luogo dove esisteva la nave che si occupava di traghettare da una sponda all’altra uomini, animali e merci.
L’anello offre poi all’escursionista la possibilità di un facile e ‘silenzioso’ cammino lungo il fiume Arno grazie alla presenza della pista ciclo-pedonale che sfrutta la massicciata della vecchia ferrovia Firenze-Pisa, la prima costruita a metà Ottocento nel Granducato di Toscana, di cui si possono notare alcuni resti ancora presenti.
Il passaggio del percorso nei due borghi di Montelupo Fiorentino permette poi la possibilità di una visita (per ora solo esterna) ad un’altra delle ville costruite dai Medici, l’Ambrogiana, di recente dismessa dalla funzione rivestita per un secolo e mezzo di ospedale psichiatrico giudiziario e in attesa di nuovo utilizzo pubblico. L’attraversamento poi di Capraia - castello medievale e poi borgo murato costruito su di uno sperone di roccia a ridosso dell’Arno con suggestiva vista del castello di Montelupo Fiorentino – anticipa la non faticosa risalita del versante meridionale del Montalbano. Data la sua morfologia estremamente diversa rispetto al versante pratese del monte, il paesaggio storico è contraddistinto dalla presenza di coltivi e case coloniche, oggi sede di altrettante strutture ricettive, utili al turista camminatore per soste e piacevoli incontri con la gente del luogo.Coordinate GPS punto di partenza anello (Podere l'olivo): 43°46'38.02" N - 11°02'26.14" E
Lungo il cammino
Fornace Pasquinucci
Museo della Ceramica
Villa Medicea dell'Ambrogiana
Torre dei Frescobaldi
Bosco di Camaioni
Chiesa di S. Stefano
Museo archeologico di Montelupo
Castello di Capraia
Chiesa di S. Giovanni Evangelista
Pieve di S. Martino in CampoNei dintorni
Punti di interesse
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Villa Medicea dell'Ambrogiana
Via del Parco, Montelupo Fiorentino
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Fornace Pasquinucci
Piazza Dori, 2, Capraia e Limite
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Bosco di Camaioni e Chiesa di San Michele a Luciano
Via San Vito, Luciano/Antinoro, Montelupo Fiorentino
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Area archeologica di Montereggi
Capraia e Limite
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Castello di Capraia
Capraia e Limite
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Torre dei Frescobaldi
Via Torre, 8 , Montelupo Fiorentino
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Chiesa di Santo Stefano
Piazza Vittorio Pucci, 1, Capraia e Limite
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Museo Archeologico di Montelupo Fiorentino
Piazza Vittorio Veneto, 10/11, Montelupo Fiorentino
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Villa romana dei Vetti
Via G. Palandri, 45, Oratorio, Limite sull'Arno, Capraia e Limite
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Tomba dell'Uovo
Pulignano, Capraia e Limite
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Chiesa di San Giovanni Evangelista
Via Baccio da Montelupo, 37 , Montelupo Fiorentino
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Museo della Ceramica
Piazza Vittorio Veneto, 10, Montelupo Fiorentino
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Pieve di San Martino in Campo
Via San Martino in Campo 1 , Capraia e Limite (FI)
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